rosa_elefante: (Default)
rosa_elefante ([personal profile] rosa_elefante) wrote2011-08-03 11:24 am

Fading Memories [3/4]

Titolo: Fading Memories
Rating: PG
Pairing: Ohmiya
Disclaimer: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone nè di offenderle in alcun modo.
Note: Uhm... non ho nulla da dire, credo XD Ohmiya, per una volta, e anche abbastanza breve (4 capitoli + prologo)


 
-03. Between Hope and Despair-

Quel giorno, il suo sguardo si posava su Nino più di quanto fosse per lui normale. Ma nonostante i pensieri della sera prima, accompagnati da rapidi battiti del cuore decisamente inappropriati, quella di Ohno non era una contemplazione estatica, e i suoi non erano di certo gli occhi di un innamorato, anzi.
Proprio in quel momento, durante una breve pausa, stava pensando che l’attaccamento del collega ai videogiochi fosse ossessivo e maniacale, oltre che sconveniente e decisamente infantile. Accidenti, persino lui al lavoro non si portava dietro la canna da pesca!
Eppure era LUI ad essere definito un maniaco, non quel ragazzetto pallido.
Fino a mezz’ora prima, quando stavano ancora facendo le riprese, a stento riusciva a sopportare di stargli accanto, con tutti i suoi commenti taglienti, le sue frecciatine e il suo sarcasmo. E poi quanto urlava? Alzava quell’insopportabile vocetta per ogni fesseria.
Ma Ohno era una persona pacifica, e non si era lamentato nemmeno una volta, continuando a comportarsi come al solito. In più, gli altri membri del gruppo non ne sembravano infastiditi, quindi evidentemente Nino era solito comportarsi in un modo molesto.
Più ci pensava, più capiva che Nino non gli piaceva. Ma se per un attimo smetteva di pensare a quanto l’altro non gli piacesse, si scopriva intento a fissarlo, alla ricerca di un qualunque segno che lo aiutasse a capire. Nino era triste? Cosa pensava realmente?
Non poteva fare a meno di chiederselo.
Per questo motivo, approfittando del fatto che la pausa non era ancora finita, gli si avvicinò.
-Ninomiya-san?- non ricevendo risposta, continuò –Saresti libero dopo le riprese?
L’altro alzò lo sguardo dal Nintendo mostrando quella che era probabilmente la più genuina e vitale espressione delle ultime settimane: era completamente sbalordito.
-Sì- aveva risposto, cauto.
-Ti andrebbe... di bere qualcosa con me?
Nino era rimasto a fissarlo con gli occhi spalancati, e anche la bocca aveva iniziato ad aprirsi, quasi per inerzia. Solo dopo un po’ probabilmente si rese conto della faccia che stava facendo, perché raddrizzò la schiena di botto e assunse un’aria distaccata.
-Uhm, sì, non ci sono problemi.
Ohno aveva annuito, inspiegabilmente sollevato.
-Bene. Allora... a più tardi.
Detto questo, girò i tacchi e uscì dal camerino senza un motivo particolare: l’idea di stare là dentro lo rendeva troppo nervoso. Era quasi nel panico.
A più tardi? Ma se dobbiamo lavorare insieme ancora per tutta la sera! Mi avrà preso per un idiota!!

Quando trovò Nino ad aspettarlo all’uscita degli studio, le mani nelle tasche dei jeans e gli occhiali da vista, sentì lo stomaco attorcigliarsi; era elettrizzato e impaziente.
Dio, sembrava una ragazzina al primo appuntamento. La cosa più divertente, e umiliante, era che non ne sapeva assolutamente il motivo. Nino non gli piaceva, in primis erano gli uomini a non piacergli, ma anche se fosse stato gay, non sarebbe MAI stato attratto da lui dal punto di vista fisico. Ancor meno da quello caratteriale.
Eppure... c’era qualcosa in lui che lo aveva incuriosito fin dal primo momento; era come un buco nero che lo attirava in ogni modo possibile, nonostante lui cercasse di opporsi.
Si salutarono con un cenno del capo, e rimasero in silenzio per tutto il breve tragitto fino al bar, sino a quando non gli arrivarono i due caffè. Anche lì, Ohno si prese il suo tempo per far sciogliere per bene lo zucchero nel suo, mescolandolo senza sosta con il cucchiaino. In realtà non sapeva bene nemmeno lui perché si trovava lì. Improvvisamente nulla aveva più senso, perché lo aveva invitato? Di cosa avrebbero potuto parlare?
Alzò lo sguardo dalla tazzina per trovare Nino che lo fissava con occhi seri ed espressione indecifrabile. E il primo a parlare fu lui.
-Questa è in assoluto la prima volta che io e te andiamo a bere qualcosa da soli.
Era indeciso se rispondere con un interessato ‘ah, sì?’, ma l’altro lo precedette.
-Ma questo tu non puoi saperlo, dato che hai perso la memoria.
Di nuovo, non sapeva se l’altro si aspettasse o meno da lui una risposta; la sua voce era fredda, quasi derisoria, tanto che Satoshi iniziò a pensare di essersi del tutto sbagliato: Ninomiya non era minimamente triste, dal momento che riusciva a parlargli con tutta quella cattiveria.
-Inoltre, quando qualcuno mi invita fuori, si premura sempre di assicurarmi che sarà lui a pagare, perché sa che altrimenti non andrei –si era bloccato per bere il suo caffè in un unico sorso –ma tu non sai nemmeno questo.
-Parli come se la colpa fosse mia.
L’altro lo aveva guardato inarcando le sopracciglia con scetticismo –Perché, è forse mia?
Non aveva risposto; o meglio, aveva rinunciato a rispondere: Nino aveva eretto un muro davanti a sé, e non vedeva il modo per sfondarlo. Perché voleva rompere quella barriera, oh sì: da qualche parte dentro di sé era certo che solo entrare in contatto con il ragazzo lo avrebbe aiutato a ricordare.
-Questa situazione non piace nemmeno a me.
Nulla, quello continuava a guardarlo scettico.
-Voglio davvero ricordarmi di...
-Basta così- lo interruppe alzandosi in piedi –questa conversazione non ha senso.
Rimase seduto mentre lo guardava uscire dal locale.
Non era andata.
Una volta uscito dal bar, si stupì però nel trovare Nino che lo aspettava nascosto dietro una colonna, probabilmente per non dare nell’occhio; Ohno avrebbe tuttavia voluto fargli notare che facendo così non solo attirava l’attenzione, ma sembrava anche un personaggio losco.
Mormorò un ‘a domani’ e iniziò ad incamminarsi verso la stazione più vicina, ma non fece in tempo a fare due passi che venne bloccato dalla familiare vocetta sarcastica.
-Non vorrai tornare a casa in treno, spero.
Si voltò lentamente.
Ricordati che NON vuoi ucciderlo, Satoshi.
-E’ la mia intenzione, sì.
Ricevette come risposta uno sbuffo divertito.
E no, non vuoi nemmeno picchiarlo.
-In treno? A quest’ora? Da solo? Tu non ti sei ancora reso conto di chi sei. Andiamo.
-Dove...?- chiese, spiazzato; Nino si era girato per andare chissà dove e gli aveva detto di seguirlo.
-Ti do un passaggio a casa- rispose quello senza nemmeno voltarsi. Riprese a camminare dopo poco e Ohno, dopo un attimo di esitazione, gli andò dietro.
Il viaggio in macchina fu, com’era prevedibile, silenzioso. Dopo ciò che era successo al bar, Ohno era del parere che loro due non avessero più nulla da dirsi.
Se n’era andato da poco di casa, trasferendosi in un appartamento di medie dimensioni, e ancora non si era abituato bene alla zona; per questo non si accorse subito del fatto che erano arrivati nei paraggi. Stava per dare informazioni a Nino su dive gli convenisse svoltare, ma notò che il ragazzo stava guidando senza problemi, come se conoscesse quelle strade alla perfezione.
Già, LUI mi conosce. Sono solo io ad aver perso la memoria...
Nino fermò la macchina davanti al suo palazzo senza dire una parola; Ohno sapeva perfettamente che l’altro aspettava che lui scendesse, ma ancora non riusciva ad aprire lo sportello. Non poteva andarsene così; probabilmente non avrebbe più avuto occasione di stare da solo con Nino.
-Ero serio prima.
Non ricevette alcuna risposta, solo uno sguardo confuso, segno che Nino non aveva capito di cosa stesse parlando.
-Voglio davvero ricordarmi di te.
-Oh- fece quello, rimettendosi sul volto l’espressione sarcastica che aveva avuto per quasi tutta la sera –Immagino sia una seccatura essere senza una parte della propria memoria.
Ancora, così maligno e testardo.
-Non è solo per quello- rapidamente gli afferrò una mano; quello cercò di divincolarsi, ma lui la strinse con forza –Non so perché, ma sento di essere legato a te in qualche modo.
-Lo sei- mormorò Nino, e per la prima volta quella sera vide un’espressione sincera su quel viso infantile; ma durò non più di un istante. Nino tornò subito a fissare fuori dal parabrezza ostentando indifferenza –Ma l’hai dimenticato.
-Appunto- fece stringendogli ancor di più la mano, inerme della sua –Per questo...- girò completamente il proprio busto verso il posto di guida, sporgendosi per avvicinarsi. L’altro se ne rese conto e si girò, piantando gli occhi nei suoi. Lì Satoshi perse ogni dubbio: non ricordava ancora, ma non era importante, perché stava facendo la cosa giusta.
-Le cose sono due: o mi aiuti a ricordare- sempre più vicino, tanto che riusciva a percepire il respiro leggermente affannato dell’altro sul proprio viso –oppure io e te iniziamo da capo.
E aveva chiuso le distanze tra loro. Lui, che non prendeva l’iniziativa in nessun caso, che era apatico e non si faceva smuovere praticamente da nulla, stava baciando Nino. E, chissà perché, non gli sembrava per niente strano: stare lì con quelle labbra sottili e morbide contro le proprie gli sembrava naturale quanto respirare. Ed era normale anche che Nino se ne restasse immobile e che, una volta terminato il breve bacio, lo fissasse a occhi sgranati senza dire una parola.
Ma a lui andava bene così, sentiva di aver fatto tutto ciò che doveva.
Quindi aprì lo sportello e uscì dalla macchina.

[identity profile] daria-91.livejournal.com 2011-08-05 05:52 pm (UTC)(link)
Mi piace troppo questa storia per non rileggerla anche qui XD
mi piace il tuo modo di scrivere e questa storia la amo *__*

[identity profile] ichigo-85.livejournal.com 2011-08-29 03:00 pm (UTC)(link)
*_* Awhn ma che finale carinissimo!
Mi è piaciuto molto questo capitolo, devo complimentarmi per il momento fluff <3
L'atteggiamento di Nino, poiché si tratta di Nino è assolutamente comprensibile, anche io sono arrabbiata con Satoshi perchè si è scordato di lui, ma voglio ben sperare per lui che così è stato perchè prima lo pensava tanto XD
Mwaaa, adesso non mi resta che attendere l'ultimo capitolo ** Buon lavoro

[identity profile] rosa-elefante.livejournal.com 2011-08-29 03:33 pm (UTC)(link)
Grazie per essere arrivata fin qui! (e per aver commentato sempre *_*)
In realtà non ho approfondito il motivo per cui Ohno si è dimenticato di lui, perchè in effetti come potrebbero scoprirlo loro, nella ff? Ma nella mia mente se n'è scordato proprio perchè quello di Nino era un pensiero importante e, chissà, magari anche doloroso.
Questa storia l'ho finita mesi fa, ma ancora non ho finito di postarla O___O
L'ultimo arriverà nei prossimi giorni!

[identity profile] ichigo-85.livejournal.com 2011-08-29 03:54 pm (UTC)(link)
Mwaaa, allora devo ricordarmi di stalkerarti, perchè devo proprio vedere come va a finire.
Ah, sì, io se una cosa mi piace molto commento sempre tutto! Poi la tua è corta e quindi mi faceva piacere, altrimenti ne avresti trovato uno enorme alla fine XD