Fading Memories [prologo]
Mar. 29th, 2011 04:32 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: Fading Memories
Rating: PG
Pairing: Ohmiya
Disclaimer: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone nè di offenderle in alcun modo.
Note: Uhm... non ho nulla da dire, credo XD Ohmiya, per una volta, e anche abbastanza breve (4 capitoli + prologo)
Se dovessi parlare del mio rapporto con Satoshi, non credo che sarei in grado di trovare le parole più adatte per farlo. Non ho mai creduto che il nostro rapporto avesse bisogno di essere descritto. È così come lo si vede, e basta.
Eppure, tante volte ci hanno fatto delle domande in merito; persino i nostri stessi compagni. perché le persone devono per forza porre un’etichetta a ogni cosa? Io non sento il bisogno di apporci una definizione. Non siamo innamorati l’uno dell’altro, ma di certo non siamo neppure semplici amici.
Siamo andati avanti così per anni, e così continueremo a comportarci; è una cosa che non può cambiare.
Sono sempre stato convinto di questo.
-Si può sapere dove si è cacciato? L’intervista inizierà a momenti! – sbottò Jun dopo aver controllato per l’ennesima volta l’orologio.
-Magari se n’è dimenticato... – suggerì timidamente Aiba.
Ohno sarebbe dovuto essere in quel camerino da mezz’ora, e non c’era. Se fosse stato Aiba ad essere in ritardo, nessuno si sarebbe fatto troppe domande, ma non era da Ohno tardare in quel modo. L’intervista sarebbe iniziata a breve, era questione di minuti, e il loro Leader era sparito chissà dove: non andava bene.
Quando Aiba pronunciò le parole ‘Riida’, ‘astronave’ e ‘rapimento’ nella stessa frase, Nino si decise ad alzare gli occhi dal Nintendo e intervenire.
-Avanti, state calmi. Probabilmente ieri è stato un barca tutta la notte e stamattina non è riuscito a svegliarsi... sempre che non abbia direttamente dormito in mezzo al mare, il che sarebbe preoccupante e divertente allo stesso tempo.
La sua aria tranquilla riuscì a calmare gli altri membri degli Arashi: se non era preoccupato Nino, non c’era ragione perché lo fossero loro.
Tuttavia, neppure lui riuscì a mantenersi imperturbato quando nel camerino entrò u Ohno con un grande livido violaceo sul lato destro della fronte. Come sempre quando si trattava di Ohno, Nino fu il più rapido di tutti, raggiungendolo prima ancora che potesse dire ‘buongiorno’.
-Oi, che accidenti hai combinato?
Fece indicandogli la fronte; l’altro lo osservò confuso, sbatté le palpebre un paio di volte, per poi pronunciare l’impossibile:
-Scusi, ma... ci conosciamo?
Rating: PG
Pairing: Ohmiya
Disclaimer: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone nè di offenderle in alcun modo.
Note: Uhm... non ho nulla da dire, credo XD Ohmiya, per una volta, e anche abbastanza breve (4 capitoli + prologo)
-Prologo-
“Amare non significa trovare la perfezione, ma perdonare terribili difetti. Penso sia tutta una questione di compromesso”
-Rosamunde Pilcher-
“Amare non significa trovare la perfezione, ma perdonare terribili difetti. Penso sia tutta una questione di compromesso”
-Rosamunde Pilcher-
Se dovessi parlare del mio rapporto con Satoshi, non credo che sarei in grado di trovare le parole più adatte per farlo. Non ho mai creduto che il nostro rapporto avesse bisogno di essere descritto. È così come lo si vede, e basta.
Eppure, tante volte ci hanno fatto delle domande in merito; persino i nostri stessi compagni. perché le persone devono per forza porre un’etichetta a ogni cosa? Io non sento il bisogno di apporci una definizione. Non siamo innamorati l’uno dell’altro, ma di certo non siamo neppure semplici amici.
Siamo andati avanti così per anni, e così continueremo a comportarci; è una cosa che non può cambiare.
Sono sempre stato convinto di questo.
-Si può sapere dove si è cacciato? L’intervista inizierà a momenti! – sbottò Jun dopo aver controllato per l’ennesima volta l’orologio.
-Magari se n’è dimenticato... – suggerì timidamente Aiba.
Ohno sarebbe dovuto essere in quel camerino da mezz’ora, e non c’era. Se fosse stato Aiba ad essere in ritardo, nessuno si sarebbe fatto troppe domande, ma non era da Ohno tardare in quel modo. L’intervista sarebbe iniziata a breve, era questione di minuti, e il loro Leader era sparito chissà dove: non andava bene.
Quando Aiba pronunciò le parole ‘Riida’, ‘astronave’ e ‘rapimento’ nella stessa frase, Nino si decise ad alzare gli occhi dal Nintendo e intervenire.
-Avanti, state calmi. Probabilmente ieri è stato un barca tutta la notte e stamattina non è riuscito a svegliarsi... sempre che non abbia direttamente dormito in mezzo al mare, il che sarebbe preoccupante e divertente allo stesso tempo.
La sua aria tranquilla riuscì a calmare gli altri membri degli Arashi: se non era preoccupato Nino, non c’era ragione perché lo fossero loro.
Tuttavia, neppure lui riuscì a mantenersi imperturbato quando nel camerino entrò u Ohno con un grande livido violaceo sul lato destro della fronte. Come sempre quando si trattava di Ohno, Nino fu il più rapido di tutti, raggiungendolo prima ancora che potesse dire ‘buongiorno’.
-Oi, che accidenti hai combinato?
Fece indicandogli la fronte; l’altro lo osservò confuso, sbatté le palpebre un paio di volte, per poi pronunciare l’impossibile:
-Scusi, ma... ci conosciamo?
no subject
Date: 2011-03-30 10:29 am (UTC)